Torno indietro da Baia e Latina in direzione Alvignano e svolto sulla sinistra per Piedimonte Matese. Proseguo dritto per 5 km, oltrepasso il primo incrocio, ed al secondo, svolto a sinistra. Sono nel centro storico di Alife. Alife è un altro centro della provincia casertana, meritevole di menzione, per il suo immenso patrimonio storico e culturale. Indiscutibile il suo fascino, essendo la cittadina ed il suo nucleo storico racchiuse all’interno di un perimetro di mura risalenti all’epoca romana e con 4 porte che ne consentono l’accesso all'interno. Tale struttura è ancora visibile ed è tenuta in ottimo stato. All’interno del centro storico si trovano sia il Castello, anche se resta soltanto una torre ancora ben conservata, che il Criptoportico.
Rispetto agli altri castelli, quello alifano si differenzia dagli altri poiché si trova all’interno della città e non è arroccato. E’ chiaro che il rifacimento della struttura, avvenuto in epoca normanna, dovette avvenire su una struttura già preesistente. Tuttavia pur non essendo in cima come gli altri, anche la roccaforte di Alife aveva funzioni di difesa della città, essendo, il castello, dotato di torri massicce e di un fossato antistante.
All’interno del nucleo storico del paese c’è anche il Criptoportico, che al momento si sta cercando di riportare alla luce attraverso scavi e lavori di restauro. La struttura, a doppia navata, è stata localizzata al di sotto di alcune residenza abitative. Oltre a questi aspetti storici, il centro di Alife va ricordato per la tradizionale Festa della Cipolla, che si tiene di solito agli inizi di settembre, a cui i cittadini di Alife sono enormemente legati, ma che in questi ultimi anni sta riscuotendo un successo notevole anche “oltre le mura” mettendo in luce il lavoro dei produttori locali di cipolle. Tra i piatti maggiormente sponsorizzati durante la manifestazione quello principale è la "Cipollata", cipolle e fagioli condite con olio e spezie. Passaggio cruciale dell’evento è certamente la gara delle cipolle, in cui una giuria valuta e vota la cipolla più grande, quella più piccola e quella più strana.
Proseguo in direzione Capriati al Volturno verso Venafro. Devo arrivare a S.Angelo d’Alife per salire sul Castrum di Rupescanina che sorge sulla cima di una montagna e si affaccia sia sul territorio alifano che su quello di Raviscanina. Arrivati nel centro di S.Angelo bisogna proseguire fino ad uscire dal paese e dopo una curva si deve imboccare una strada in salita sulla destra che si vede facilmente. La strada che porta su alla rocca è fantastica con la moto. Un tratto molto suggestivo. La montagna scende a picco ed è caratterizzata da questi pini altissimi e dalla vegetazione molto fitta che crea zone d’ombra fantastiche, il tutto condito da un silenzio avvolgente e da un panorama che si affaccia sulla vallata che si rivolge a Letino e ai paesaggi del Matese. Il castello fa capolino all’improvviso tra le punte degli alberi.
La fortezza di Rupecanina dovrebbe essere stata costruita in epoca normanna, molto probabilmente sulla base di un’antica costruzione di origine longobarda. Il castrum di Rupecanina è circondato da due cinturee murarie che hanno un andamento ondulato. Da un lato la “cinta del borgo”, che racchiude l’intera fortezza, intesa non solo come il borgo rurale, ma anche una serie d’edifici signorili. La cinta del borgo ha una forma ellittica per una lunghezza di circa 800 metri ed è rinforzata da torri che distano 100 metri l’una dall’altra L’andamento planimetrico della cinta è condizionato dalla decisione di recuperare una cinta muraria sannitica preesistente, i cui resti furono infatti usate per sopraelevare la nuova muratura Un secondo recinto murario, che chiameremo “cinta del mastio”, circonda la rocca inglobando tutti gli edifici signorili. Tra le mura del castello edificio di notevole interesse storico-artistico è la cappella che conserva ancora oggi tracce di affreschi di notevole interesse storico-artistico, ma di difficile datazione.
Nessun commento:
Posta un commento