Itinerari Casertani Indipendenti (ICI) nasce con lo scopo di raccontare i percorsi motociclistici in sella alla mia vecchia YAMAHA SR 250, 35 mila km compiuti da qualche settimana, alla scoperta degli itinerari dell’alto casertano, dei suoi posti, dei borghi medievali, delle sue strade nascoste, dei sentieri ispidi e spigolosi che si alternano alle colline dolci e ondulate, dei suoi sapori, dei profumi, dei castelli e dei suoi infiniti tesori artistici, talvolta abbandonati o sepolti dall’incuria ma che altre volte si incontrano al termine di sentieri complicati e difficoltosi.
Itinerari Casertani Indipendenti vuole rendere omaggio a questo territorio attraverso il racconto di percorsi estemporanei e talvolta improvvisati, di viaggi in moto con cartina alla mano e moleskine nello zainetto, alla riscoperta di questi posti troppo spesso dimenticati dalle guide, avulsi da itinerari turistici, e sganciati da percorsi di agenzia e da pacchetti viaggio.
Le regioni dell’alto casertano, il cui perimetro si estende dalle pendici del Matese, arrivando a lambire il litorale domizio fino a costeggiare i confini del beneventano e del territorio telesino, non hanno nulla da invidiare, a parere di chi scrive, alle più blasonate e reclamizzate terre di Umbria e di Toscana. Al contrario, paradossalmente, la scarsa pubblicità e la mancanza di una macchina di promozione e di organizzazione turistica, se da un lato hanno impoverito questo territorio, dall’altro sicuramente lo hanno reso ancora più selvaggio e suggestivo, facendolo diventare un luogo ricco di fascino e di interesse. Da questo punto di vista, l’alto casertano si presenta agli occhi del motociclista come un patrimonio immenso ed immacolato di luoghi, strade, storie, eventi e sapori. Oltre all’aspetto storico - artistico e paesaggistico, i borghi medievali casertani si caratterizzano anche e soprattutto per il loro portato di tradizione, per il loro grande valore enogastronomico, essendo questa terra ricca, in particolare, di una forte tradizione vitivinicola, olearia e casearia. Pertanto la ricerca di una locanda, di una bettola o di un rifugio diventa un momento topico dell’itinerario specie quando mi spingo nelle terre dell’Aglianico, del Pallagrello o del Piedirosso.
Queste terre riescono ad offrire tutto questo e, al tempo stesso, tutto quello che ancora resta da scoprire viaggiandole ancora, perché ogni volta regalano un particolare nuovo, una sensazione indimenticabile che mi resta appiccicata sulla pelle.
Questo blog è il diario di un motociclista atipico se vogliamo, con un approccio un po’ più rustico e rilassato dell’andare in moto, non tanto fissato sulla velocità e sul valore del contachilometri, oppure sulla potenza dei cilindri, quanto piuttosto sull’esplorare strade nuove, sul conoscere e sul viaggiare il nostro territorio e la sua natura. Esso vuole essere semplicemente un piccolo spazio di promozione del territorio e delle sue bellezze, un portale, una guida estemporanea capace di offrire qualche suggerimento attraverso il risalto delle bellezze del nostro territorio.
Itinerari Casertani Indipendenti vuole rendere omaggio a questo territorio attraverso il racconto di percorsi estemporanei e talvolta improvvisati, di viaggi in moto con cartina alla mano e moleskine nello zainetto, alla riscoperta di questi posti troppo spesso dimenticati dalle guide, avulsi da itinerari turistici, e sganciati da percorsi di agenzia e da pacchetti viaggio.
Le regioni dell’alto casertano, il cui perimetro si estende dalle pendici del Matese, arrivando a lambire il litorale domizio fino a costeggiare i confini del beneventano e del territorio telesino, non hanno nulla da invidiare, a parere di chi scrive, alle più blasonate e reclamizzate terre di Umbria e di Toscana. Al contrario, paradossalmente, la scarsa pubblicità e la mancanza di una macchina di promozione e di organizzazione turistica, se da un lato hanno impoverito questo territorio, dall’altro sicuramente lo hanno reso ancora più selvaggio e suggestivo, facendolo diventare un luogo ricco di fascino e di interesse. Da questo punto di vista, l’alto casertano si presenta agli occhi del motociclista come un patrimonio immenso ed immacolato di luoghi, strade, storie, eventi e sapori. Oltre all’aspetto storico - artistico e paesaggistico, i borghi medievali casertani si caratterizzano anche e soprattutto per il loro portato di tradizione, per il loro grande valore enogastronomico, essendo questa terra ricca, in particolare, di una forte tradizione vitivinicola, olearia e casearia. Pertanto la ricerca di una locanda, di una bettola o di un rifugio diventa un momento topico dell’itinerario specie quando mi spingo nelle terre dell’Aglianico, del Pallagrello o del Piedirosso.
Queste terre riescono ad offrire tutto questo e, al tempo stesso, tutto quello che ancora resta da scoprire viaggiandole ancora, perché ogni volta regalano un particolare nuovo, una sensazione indimenticabile che mi resta appiccicata sulla pelle.
Questo blog è il diario di un motociclista atipico se vogliamo, con un approccio un po’ più rustico e rilassato dell’andare in moto, non tanto fissato sulla velocità e sul valore del contachilometri, oppure sulla potenza dei cilindri, quanto piuttosto sull’esplorare strade nuove, sul conoscere e sul viaggiare il nostro territorio e la sua natura. Esso vuole essere semplicemente un piccolo spazio di promozione del territorio e delle sue bellezze, un portale, una guida estemporanea capace di offrire qualche suggerimento attraverso il risalto delle bellezze del nostro territorio.
ciao, scoprire il tuo sito è stata una vera sorpresa.
RispondiEliminaLeggendoti mi è venuta voglia di fare un giro da quelle parti che sono così vicine da essere sempre state sottovalutate e quindi, con il mio gruppo, stiamo organizzando qualcosa per Domenica Prossima.
L'itinerario dovrebbe essere dall'ucita di Caianello a Vairano Patenora, Pietravairano, Pietramelara, Dragoni, Castel Di Sasso, Ponte Annibale, Caiazzo, Limatola, Castel Morrone, autostrada Caserta Nord.
Che ne dici, ti piace? Secondo te si può fare?
Magari potresti venire con noi.
Il giro che hai segnalato va benissimo, forse troppo ampio. Potresti fare fino a Pietramelara includendo Riardo e Baia Latina se ti interessano i castelli ed i borghi, altrimenti fare Da Dragoni a Morrone perdendoti con la moto tra squille e dugenta se ami i paesaggi e le terre incontaminate.
RispondiEliminaLe cose da fare sono tante...